In Corea del Sud documento unico in blockchain. Il progetto vedrà la luce entro il 2024.
Anche l’Europa ci pensa
In Corea del Sud documento unico in blockchain. Il progetto vedrà la luce entro il 2024. Racchiudere tutti i dati personali di un cittadino in un unico “contenitore” è esigenza che non conosce latitudini. Anche la commissione europea ha lo stesso obbiettivo, e con la speranza di raggiungerlo nei medesimi tempi. Dalle nostre parti, però, la strada è decisamente più in salita. Sul progetto europeo torneremo con un articolo completamente dedicato. In pillole, l’obbiettivo dell’UE è quello di arrivare ad un sistema comune di identità digitale che “giri” tramite una applicazione che contenga e archivi – in blockchain, ribadiamo – informazioni personali che vadano dai semplici documenti alla tessera sanitaria, fino alla patente di guida.
In Corea sarà presto realtà
Che il Paese asiatico sia tra i più avanzati dal punto di vista tecnologico è risaputo. Basti pensare alle molte multinazionali dei vari settori legati all’elettronica presenti sul territorio. Suona dunque piuttosto armonico il fatto che i coreani possano essere i primi ad adottare un sistema di identificazione ed archiviazione unico in blockchain. I circa 45 milioni di cittadini, secondo un recente rapporto di Bloomberg, a breve non disporranno di alcuna “carta” fisica, ma soltanto un’app a gestire tutta la loro storia documentale.
Sistema decentralizzato
L’ID sarà completamente decentralizzato ed il governo non potrà verificare in che modo e quando il documento verrà utilizzato dai cittadini. Per evidenti questioni legate alla privacy del cittadino, per le autorità non sarà possibile nemmeno localizzare la “carta virtuale”.
I settori coinvolti
Interpellato da Cointelegraph, Hwang Seogwon, economista dello Science and Technology Policy Institute coreano ha individuato le aree in cui l’ID in blockchain potrà essere utilizzato, su tutti: finanza, sanità, fisco e trasporti. Va ricordato che la Corea del sud non è nuova all’utilizzo della blockchain in ambito documentale. Già dall’Agosto del 2020 buona parte delle patenti di guida, nel paese asiatico, sono gestite tramite l’app denominata PASS, ed in blockchain. Nel nuovo ID quasi certamente l’app non avrà più motivo di esistere ed i dati delle patenti confluiranno nel “documento unico”.
I Nodi da sciogliere
Il sistema, dal punto di vista “tecnico” è pressoché pronto. La fase più importante e delicata è, come dichiarato dal CEO Blockchain advisor di Bundlesbets.com. quella in relazione al riconoscimento da parte delle autorità governative e delle aziende: “Se le autorità emittenti non riconoscono la validità dei documenti d’identità basati su blockchain, questi non possono essere utilizzati per usufruire della maggior parte dei servizi pubblici”. Una dichiarazione che apre a perplessità che, in realtà non dovrebbero inficiare il progetto coreano, al massimo rallentarne – come accade spesso quando entra in gioco la burocrazia e le “revidioni” legali – la data di start.